Rinnovabili, Alessandra Todde torna all’attacco: «Per il governo Meloni conta più il parere delle aziende dei cittadini sardi»
«La nostra legge resterà in vigore fino a quando non si pronuncerà la Corte Costituzionale. Nel frattempo stiamo già lavorando alla mappa delle aree idonee attraverso un percorso partecipato»«Leggendo la delibera di impugnazione proposta dal Cdm contro la nostra legge regionale che blocca la speculazione energetica, mi colpisce particolarmente una frase: la legge voluta dai sardi e approvata lo scorso 3 luglio dal consiglio regionale “sta generando dubbi tra gli operatori del settore”. Quindi sorge spontanea una riflessione. Al governo Meloni non interessa la tutela del paesaggio, la salvaguardia ambientale o le lecite preoccupazioni dei cittadini spaventati dall’impatto della speculazione sul nostro territorio. No. Sono prioritari i dubbi sorti tra i vari operatori del settore infastiditi dalla scelta della Sardegna di dotarsi di una legge - evidentemente molto efficace vista la richiesta di sospensione immediata - che mette ordine al caos ereditato da anni di immobilismo della precedente giunta».
Così, su Facebook, la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, in merito al dibattito sulla norma regionale che blocca l'installazione di nuovi impianti rinnovabili sul territorio, su cui il Cdm è intervenuto con la decisione di impugnare la legge regionale.
E quanto agli impianti «in procinto di essere costruiti o che qualcuno vorrebbe costruire» Todde precisa: «La nostra legge è chiara, diretta ed efficace, e resterà in vigore fino a quando non si pronuncerà la Corte Costituzionale. Nel frattempo noi stiamo già lavorando alla mappa delle aree idonee, attraverso un percorso partecipato tra Regione, Comuni e cittadini».
(Unioneonline)