Rischiano una denuncia e di pagare una ammenda sino a mille euro gli autori del singolo "paesaggio archeologico-nuragico" creato da sconosciuti sulla spiaggia di Cava Usai, nell'area marina protetta di Villasimius.

Un sito improvvisato con ricostruzioni del passato, colonne ricavate col granito della cava. Un'opera di buontemponi, di bagnanti o chi per loro che hanno trasformato il sito in un cimelio di pietre (in gran parte di granito), piazzate anche ad arte chissà con quale scopo.

Sulla sabbia sono spuntate sette stele anche con 16 pietre, una sopra l'altra. Attorno, di tutto: riproduzioni di archeologia che ovviamente hanno suscitato tanta curiosità.

Il corpo forestale
Il corpo forestale
Il corpo forestale

A rimuovere questo scenario in pietra da cava, sono stati gli agenti del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della base logistica operativa navale di Villasimius.

Guidati dal comandante, l'ispettore Marcello Rossi, hanno rimosso questa sorta di campo di pietra.

Qualcuno ha contattato la Vigilanza ambientale. L'intervento è stato immediato col ripristino dei luoghi. Ma non è finita così.

L'ispettore Rossi e i suoi collaboratori stanno ora cercando di identificare gli autori di questo singolare "monumento in pietra". Il rischio per loro è una ammenda sino a mille euro. Ma anche una denuncia penale perché, secondo gli investigatori, si potrebbe configurare il reato per danni all'ecosistema, creando dei pericoli per l'incoluminità altrui.

Raffaele Serreli

LA SCOPERTA:

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