Protesta a Villaspeciosa per la torre di telefonia mobile alta 32 metri nel terreno di don Gian Marco Casti, a fianco al centro migranti da lui gestito.

I lavori per l'antenna 4G sono iniziati questa mattina e un gruppo di cittadini ha appeso striscioni di protesta vicino al cantiere.

La paura è legata all'incertezza sulle conseguenze che la propagazione delle onde elettromaggnetiche potrebbero avere sulla loro salute, ma anche sull'impatto ambientale della torre al centro del paese.

I residenti avevano espresso il loro dissenso già nei mesi scorsi, quando era stata annunciata la realizzazione dell'opera per la quale il sacerdote riceverà un compenso tra i cinque e i diecimila euro all'anno dalla società Galata, la quale aveva proposto anche ad altri cittadini di installare l'antenna ricevendo un secco no.

Anche il Comune si era schierato contro ma, spiega il sindaco Gianluca Melis, "la legge classifica questo tipo di impianti come bene primario sul quale l'amministrazione non può porre vincoli. Avremmo voluto non dare il via libera alla torre e abbiamo provato a bloccare questo schifo, proponendo a Galata di realizzarla fuori dal centro abitato: nulla da fare hanno preferito un terreno al centro del paese". Don Gian Marco Casti, parroco a Decimoputzu, assicura: "Utilizzerò i compensi per le mie attività sociali. Questo tipo di antenne rappresenta un servizio presente dappertutto. L'Italia ha le leggi più severe: ho le autorizzazioni e non esistono dati che certificano pericoli per i cittadini".
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