Per il primo una fucilata in pieno volto, per il secondo un colpo in testa con un oggetto contundente, forse il calcio della stessa arma.

È questo che emerge dall'autopsia sui due fratelli di origine calabrese, Massimiliano e Davide Mirabello, di 35 e 40 anni, scomparsi da Dolianova il 9 febbraio scorso e trovati morti sabato, sepolti nelle campagne non distanti dal centro del paese.

Per il duplice omicidio è stato arrestato Joselito Marras, il vicino di podere 57enne che ha confessato i delitti, e suo figlio Michael, di 27.

L'esame autoptico, condotto dal medico legale Roberto Demontis, è durato quasi sette ore. Agli accertamenti hanno partecipato anche i consulenti del collegio difensivo composto dagli avvocati Maria Grazia Monni, Patrizio Rovelli e Fabrizio Rubiu.

"L'autopsia ha confermato integralmente la ricostruzione dei fatti contenuta nell'interrogatorio di Joselito Marras", hanno detto i legali.

LE SORELLE: "E' UN INCUBO" - "Chissà se avete sofferto tanto, chissà se avete avuto il tempo di capire cosa vi stava succedendo. Chissà cosa avete provato. Avete avuto paura? Ma la cosa che più mi chiedo è: 'Ci avete pensato per un attimo?"".

E' il disperato messaggio sui social di Eleonora Mirabello, sorella dei due uccisi: "Chissà se state vedendo la nostra disperazione, a me sembra un incubo, sono convinta che tra poco mi sveglierò e il mio telefono inizierà a suonare. Massimo mio, tu che canti la mia canzone preferita e tu, Davide mio, che ridi e cerchi di stare dietro a Massimo. Quanto mi facevate ridere, ogni volta che stonavate vi davate la colpa l'un con l'altro, poi mi guardavate e sul vostro viso appariva quel sorriso. Dio, quel sorriso, mi scaldava il cuore come solo i miei figli sanno fare. E ora? Ora come faccio? Come facciamo noi ad andare avanti? Come faremo ad affrontare la vita senza di voi? Mi sembra di impazzire".

La famiglia ha lanciato un appello, un aiuto a far tornare i corpi dei Mirabello nella città di origine: San Gregorio d'Ippona, nel Vibonese. "Visto che molte persone mi stanno chiedendo dove verranno sepolti i nostri fratelli - scrive Eleonora su Facebook - vi comunichiamo che appena la procura ci darà le loro salme, li riporteremo a casa, li porteremo in Calabria a San Gregorio, la nostra terra. Vogliamo che sappiate che li porteremo a casa".

(Unioneonline/D)
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