Una folla silenziosa, ammutolita ha accompagnato le esequie di Ignazio Melis, l'anziano ucciso dal fuoco mercoledì mattina. I funerali si sono svolti alle 17 presso la chiesa di San Saturnino.

"È difficilissimo parlare", ha detto il parroco Don Aldo Carcangiu "dopo che la morte entra così violenta nella nostra vita, bisogna stringersi con le persone e il Signore mette nel dolore il mistero della sua resurrezione".

Ancora non ci sono certezze sulla dinamica dei fatti, soprattutto in merito a ciò che ha scatenato l'incendio. Certamente l'uomo si stava preparando ad una giornata di duro lavoro, gli abiti puliti erano riposti nella sua macchina, una Panda, e aveva già fatto una prima pulitura attorno al terreno.

Probabilmente un tentativo disperato di arginare il fuoco che stava andando nella campagna vicina. Ignazio Melis è stato ritrovato attorno alle 12.10 da un suo compaesano accorso per paura che il fuoco interessasse il terreno di un fratello. "Sembrava un manichino" ha detto Giovanni Casadio, fabbro, "ma mi sono reso subito conto che si trattava di un morto".

L'uomo ha avvisato subito la forestale che si trovava nel terreno per domare l'incendio.

L'anziano ramaio era vedovo e lascia due figlio Efisio, anche lui ramaio, e Simone emigrato in Corsica.

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