Un gruppetto di agricoltori che si sono visti "mutilare" le loro aziende per fare spazio alla nuova Statale 128 non hanno ancora ricevuto gli indennizzi per gli espropri.

La lunga procedura per il rimborso delle aree espropriate era stata avviata molto prima della chiusura del cantiere: un iter burocratico durato cinque anni concluso con il trasferimento degli indennizzi nei conti correnti degli aventi diritto.

Non di tutti però: in Trexenta c'è chi ancora non ha visto un euro e rischia di restare a mani vuote.

Alcuni di loro non hanno mai incassato gli indennizzi per il concatenarsi di questioni e problemi tecnico-burocratici (conti correnti cambiati, errori nelle pratiche) e adesso, con i lavori ormai conclusi da un pezzo e la strada aperta al traffico, non sanno più a quale ufficio rivolgersi.

Gli esclusi hanno comunque bussato in Regione per chiedere lumi e, in attesa dei chiarimenti sinora mai arrivati, si dicono pronti ad avviare una sorta di class action e far valere le loro ragioni in Tribunale.
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