La ricetta sexy “ma non troppo” di Denise Carpentieri, 23 anni, di Sarroch, funziona: un milione e 400 mila seguaci su Instagram (praticamente i residenti di una città come Milano), 200mila su Tik Tok. In più, 14 mila persone (quanti sono i residenti di Villacidro) su OnlyFans pagano per vedere le sue foto, i suoi video, per chattare con lei. Non servono uffici, segretarie, basta un telefonino.

Immagini artistiche.

«Sì. E nessun video porno. Mai fatto e non ho nessuna intenzione di farlo. Ho respinto ogni proposta».

Quanto costa vederla sul web?

«Anche nove dollari per vedere una foto. Ma OnlyFans non è la mia principale attività».

Qual è?

«Ho cominciato due anni fa su Instagram: ho iniziato a pubblicare le mie immagini, mai oscene, sono arrivata ad avere un certo seguito e ho cominciato a essere contattata dalle agenzie di moda e di marketing, dalle case di abbigliamento. Mi hanno proposto dei contratti e messo in contatto con un mondo che non conoscevo: c’erano ragazze in grado di guadagnare anche 20mila euro al mese con questa professione, ho accettato. Ora faccio l’influencer, la nuova pubblicità che sta prendendo il posto degli spot televisivi soprattutto in un campo come quello della moda. Il resto è poi venuto da sé: i video con i cantanti e i comici, la pubblicità per certi marchi di moda e via dicendo».

Dove vive?

«A Milano, la capitale della moda. Ma spesso il lavoro e i servizi fotografici pubblicitari mi portano in giro per l’Europa: isole greche, Parigi, Bucarest, Cipro. Mi accompagna quasi sempre mia madre. Ma sto preparando un altro trasloco».

Dove?

«A Dubai. Ci sono già stata cinque volte, sempre per lavoro. Conto di aprire un’attività mia in questo settore. Vorrei aiutare tante ragazze come me a promuovere la loro immagine, a lavorare in questo settore».

Denise con la madre (L'Unione Sarda, concessa)
Denise con la madre (L'Unione Sarda, concessa)
Denise con la madre (L'Unione Sarda, concessa)

Perché Dubai?

«C’è sempre il sole, è una città molto organizzata, offre tante opportunità».

A Sarroch non sta bene?

«Neanche a Cagliari. La sera è un mortorio, la vita notturna di Milano è un’altra cosa».

Suo padre e sua madre vedono le sue foto?

«I miei genitori sono i miei primi fan e sa perché?».

Perché?

«Perché mi conoscono meglio di tutti e sanno che sono una ragazza seria. Ho avuto solo due fidanzati in vita mia, ragazzi semplici come me. Tante mie colleghe sognano un fidanzato famoso, magari calciatore. Io no. E non vendo il mio corpo, espongo in maniera elegante me stessa. Ricevo dai miei follower una decina di proposte di matrimonio al giorno proprio perché sono una ragazza semplice e inarrivabile al tempo stesso. Forse anche troppo seria. E devo a questo il mio successo».

Fidanzata?

«Adesso no».

Era geloso il suo ultimo partner?

«No, sempre per lo stesso discorso: non gliene davo motivo, sono seria».

Quanto guadagna?

«Niente cifre. Posso solo dire che pago tutte le tasse, nulla sfugge al fisco».

Più di suo padre?

«Lavora come manutentore al Forte Village: sì».

Più di sua madre fioraia?

«Sì».

Più di un medico?

«Sì».

Quante ore lavora al giorno?

«Ho la possibilità di scegliere, diciamo che decido io».

Con la cagnolina Lola (L'Unione Sarda, concessa)
Con la cagnolina Lola (L'Unione Sarda, concessa)
Con la cagnolina Lola (L'Unione Sarda, concessa)

Proposte indecenti?

«Io non ho alcun contatto reale con i miei fan. Solo virtuale. Mai dato a nessuno il mio numero di telefono, per esempio. Anche se ci fossero state, non le avrei mai prese in considerazione. Così come le proposte di matrimonio che mi arrivano quotidianamente».

Chirurgia estetica?

«Favorevole. Ho ritoccato denti, seno, labbra. Non ci vedo niente di male, se dopo l’intervento del chirurgo mi trovo migliorata, perché non dovrei farlo?».

Se in futuro avrà una figlia e volesse seguire questa professione?

«Non avrei niente in contrario, se si comportasse come me. A ogni appuntamento di lavoro, per ogni contratto, sono sempre stata accompagnata da mia madre, la mia prima supporter».

Cosa le manca di Sarroch?

«Il mio cane, un epagneul breton, Lola».

Paolo Carta

Inviato

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