Tutto è bene quel che finisce bene. I quattro giovani che ieri a pranzo erano andati via senza pagare dal ristorante "La Pecora Nera", uno dei locali della Corte del Sole lungo l'ex Statale 131, braccati mediaticamente dalla direzione del locale pubblico, entrata in possesso delle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza, sono tornati sui loro passi e in serata hanno saldato il conto.

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Merito - con tutta probabilità - dello scalpore provocato dalla denuncia pubblicata sulla pagina Facebook del ristorante del centro commerciale di Sestu.

Il direttore de "La Pecora Nera" era stato diretto, esplicito, perentorio: «Vogliamo informare i quattro clienti che hanno deciso di non pagare il conto che, sia il nostro locale che l'intero polo commerciale sono dotati di telecamere, che ci hanno permesso di avere l'immagine della vostra uscita dal ristorante, ma anche della targa del vostro autoveicolo. Attenderemo fino alle fine della giornata di per ricevere il saldo di ciò che avete consumato a pranzo e risolvere così la vostra "distrazione", in caso contrario ci troveremo costretti a sporgere denuncia alle autorità competenti del Comune di Sestu con relative immagini e video».

Le foto

Tutt'altro che un bluff: pubblicate sul web anche le immagini volutamente oscurate per rendere irriconoscibili volti dei protagonisti e la targa della loro automobile.

La notizia originale ha fatto il giro di telefonino in telefonino e probabilmente è arrivata anche ai destinatari del messaggio della direzione del ristorante di Sestu.

Parole che hanno convinto gli autori della bravata a ritornare sui loro passi: hanno messo mano al portafogli con tante scuse.

E la notizia - in aggiornamento sempre sulla pagina Facebook del ristorante "La Pecora Nera" - ha informato in tempo reale, alle 19 di ieri, sull'esito positivo della vicenda.

Positivo per tutti: il ristoratore ha incassato quanto gli spettava per il pranzo servito, i quattro clienti hanno evitato denuncia e processo.

Tutto è bene quel che finisce bene, dunque.

Francesco Pinna

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