Era sola con il piccolo Joele, 2 anni appena, Ilenia Pau, nell’appartamento al primo piano di una palazzina in via Manin, a Quartu. Prima la cena, poi a lavare i denti e le manine prima di andare a letto presto perché l’indomani c’era da andare all’asilo. Ma la notte tra martedì e mercoledì accade quello che la mamma trentenne, non si sarebbe mai aspettata: l’incendio del garage di sotto, il fuoco che avvolge due auto, il suo appartamento invaso dal fumo, i vigili del fuoco che salvano lei e il suo bambino con l’autoscala e la corsa in ospedale.

Lo choc

«Per fortuna siamo qui a raccontarlo, perché poteva andare molto peggio» dice Ilenia con un filo di voce. Qualche giorno dopo il dramma e lo spavento restano però i problemi. «La nostra casa adesso è inagibile e non sappiamo dove andare. Sia chiaro, non voglio niente gratis: cerco soltanto qualcuno che ci possa dare un appartamento in locazione». Fuori dal nido di via De Cristoforis dove ha portato Joele per l’inserimento, «perché per lui e l’altro mio figlio Valentino di 11 anni, tutto deve continuare come prima», Ilenia Pau racconta quella notte da incubo.

Il racconto

«Valentino non c’era. Io e Joele eravamo a letto». A svegliarla poco prima delle 4.30 «un odore di fumo, ma leggero non forte, tanto che mi sono alzata per controllare le prese». E in quel momento che vede una luce, «filtrava dalle tapparelle così sono uscita in balcone e ho visto l’auto che prendeva fuoco. Sono corsa in camera ho preso in braccio Joele e ci siamo rifugiati in salotto. Lo stringevo forte e pregavo che non fosse niente di grave». Invece in pochi minuti la situazione degenera. «Il salone si è riempito di fumo, non si riusciva a respirare. Ma quello che mi premeva di più era tranquillizzare Joele. Gli dicevo “non è niente, adesso andiamo via”». Poi l’idea: «Ho pensato di fuggire in terrazza, mi son detta “vai Ilenia, corri sopra che lì c’è aria”. Invece apro la porta e urlo: non si vede niente, l’androne è invaso dal fumo».

Caos e paura

Nel frattempo l’incendio avvolge le auto e il garage, la gente scende in strada, c’è il caos: «Sono tornata in salone e ho chiamato una vicina del palazzo di fronte, urlavo “stiamo morendo qui dentro”, mi è venuto il panico». Per fortuna arrivano i soccorsi, «i vigili del fuoco hanno portato me e Joele in salvo e poi siamo andati in ospedale. Avevamo l’ossigeno, ci hanno fatto tutte le analisi ma per fortuna poi ci hanno dimesso». A casa però non sono potuti tornare: «L’appartamento non è agibile. Possiamo solo andare a prendere le nostre cose con i vigili. Per ora stiamo da mia mamma ma la casa è piccola, c’è anche mio fratello, non possiamo stare lì per troppo tempo».

L’appello

Da qui, l’appello. «In via Manin ero in affitto e adesso cerco un'altra casa che, sia chiaro, posso pagare regolarmente. Anche perché lì non ci voglio tornare, anche se la rimettono in sesto, quello che ho vissuto è troppo brutto. So che molti privati hanno timore ad affittare le loro case, ma noi siamo persone perbene. Siamo io e i miei due bambini. E sono a piedi. Quindi spero di trovare casa a Quartu».

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