Decine di bambini, genitori e insegnanti si sono ritrovati questo pomeriggio al parco Europa a Pitz’e Serra a Quartu, per protestare contro la delibera regionale che ha soppresso le autonomie scolastiche degli istituti comprensivi 2 e 3 per accorparli ad altre scuole della città.

Quartu infatti è una delle più penalizzate dal dimensionamento scolastico: mentre nelle province di Sassari e Nuoro le autonomie scolastiche del primo ciclo soppresse non arrivano al 13%, nella Città Metropolitana sono il 30%, in città si raggiunge addirittura il 33%.

«Questa situazione ci lascia sconcertati», dice Ramona Cagica, presidente del consiglio dell’IC3, «perché la Regione ha fatto tagli senza pensare alle conseguenze che avranno sui territorio».  I bambini tenevano striscioni che hanno preparato con l’aiuto degli insegnanti “La scuola è casa nostra”, e ancora “Noi diciamo no”, "Giù le mani dalla nostra scuola".

Una delegazione delle scuole ha poi consegnato al prefetto le 3600 firme contro il dimensionamento scolastico raccolte in poco meno di dieci giorni. A seguito del dimensionamento tra l’altro, saranno tagliate anche le ore di sostegno che ogni anno vengono assegnate all’autonomia scolastica. 

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