Da via don Giordi alla zona del Simbirizzi, sino a Molentargius e via Pusceddu, a Quartu lo scenario è sempre lo stesso: cumuli di rifiuti di tutti i tipi - in alcuni casi anche distese di frammenti di amianto - che si allargano giorno dopo giorno.

Piccole e grandi discariche che l’amministrazione di via Porcu è costretta periodicamente a ripulire, spendendo non poche risorse del bilancio comunale: poco meno di 40mila euro per le nuove bonifiche che partiranno in questi giorni, oltre 100mila se si considerano tutti i soldi spesi in media ogni anno fra interventi previsti nell’appalto con De Vizia e quelli extra. 

«Risorse utili che ci avrebbero consentito di erogare servizi alla città, ma che invece siamo costretti a utilizzare per ripulire le discariche causate da persone incivili», commenta il vicesindaco con delega all’Ambiente Tore Sanna. «E a pagare sono gli stessi cittadini, quelli onesti che fanno il loro dovere e devono accollarsi le spese di questi mascalzoni», sottolinea Sanna.

La mappa delle bonifiche in programma conta quasi centotrenta discariche, distribuite in diciotto località diverse, con tanto di report fotografico di diciotto pagine definito da De Vizia alcune settimane fa. In cima all’elenco la collina di Pitz’e Serra, con sedici punti della zona presi di mira dagli incivili: materassi, vecchi elettrodomestici, pneumatici rotti e cumuli di calcinacci e materiali edili. Stessa situazione lungo la strada comunale Is Arenas, dove qualcuno - fra gli altri rifiuti - ha abbandonato persino un divano, e nella zona a due passi dal lago Simbirizzi.

Vecchie televisioni e secchi di plastica in via don Giordi, distese di sacchi di rifiuti in via Galvani e lungo la strada del Forzorio. Così come in via degli Anthurium, in via Pusceddu, via Picci - al confine con Quartucciu -, in zona Padre Attanasio, e nelle località Mar delle Antille e Niu Crobu evidenziate in rosso per la presenza di amianto. Fra le zone sottoposte a bonifiche rientrano anche quella di Scoa Moentis-Su Pau, Sa Cora, via Cubeddu, Rio Cuba e Molentargius.

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