All'inizio erano pochi poi sono diventati più di 100. Tanti, troppi per essere chiusi in una casa che non è un canile, sebbene in campagna. Così adesso una cinquantaduenne quartese non potrà più tenerli.  

Adempiendo a un provvedimento del giudice, a seguito di un ordine di sfratto esecutivo per la donna che abita insieme alla madre, il Comune ha pubblicato una manifestazione di interesse rivolta ad associazioni regionali e nazionali «per la gestione degli animali custoditi nella casa di Santu Lianu». Si cerca così di individuare chi sia disposto a gestire, a titolo gratuito, «i cani presenti nello stabile sottoposto a sfratto esecutivo».

Chi fosse interessato potrà presentare le domande entro 15 giorni. «Siamo prontamente intervenuti per porre rimedio ad una situazione di illegittimità e di rischio che perdurava da oltre 10 anni», ha detto il vice sindaco Tore Sanna. «Purtroppo nel tempo il numero degli animali è cresciuto in maniera incontrollata, per questo fra le prime azioni messe in campo dall’Amministrazione vi è un piano di sterilizzazioni e microchippatura che sarà messo in campo dal servizio veterinario della Asl di Cagliari in collaborazione con il canile convenzionato Shardana. Gli animali saranno prelevati a gruppi di cinque per volta, trattenuti in canile per le necessarie operazioni sanitarie e qui custoditi temporaneamente fino a nuova presa in carico. Ciò che auspichiamo è che si venga a creare una catena di solidarietà a livello locale ma anche oltre il territorio regionale per poter garantire oltre 100 adozioni del cuore a queste creature sfortunate, che finora hanno vissuto in condizioni di precarietà assoluta».

Inoltre, in seguito allo sgombero «l'amministrazione sarà costretta ad intervenire per smaltire montagne di rifiuti indifferenziati abbandonati nell’area, con una spesa che purtroppo andrà a gravare sulle spalle di tutta la comunità cittadina». 

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