Colpito con violenza alla testa con una pala da giardino, da un compagno, durante la ricreazione.  «Per fortuna è stata usata di piatto. Se fosse stata di taglio non so come sarebbe andata a finire».  A parlare è L.A., padre del diciassettenne vittima dell’aggressione, avvenuta in una scuola di Pula

Il grave episodio risale a lunedì scorso, ma i protagonisti hanno deciso di parlarne solo adesso. Domani, lunedì, i genitori del giovane incontreranno un avvocato, Mauro Trogu, per decidere se e quali passi ulteriori compiere. 

Stando alle testimonianze, a colpire con il badile, per ben quattro volte, è stato un minorenne che vive una situazione di disagio. «Non c’era stato nessuno screzio precedente», assicura il padre della vittima. Il ragazzo era stato trasferito d’urgenza al Policlinico di Cagliari, a bordo di un’ambulanza: i profondi tagli al capo sono stati curati con numerosi punti di sutura. La prognosi parla di quindici giorni di cure. 

L’indomani i genitori si sono presentati nella stazione dei carabinieri del paese. I militari, guidati dal comandante Bruno Caruso, sanno di doversi muovere in un contesto difficile, per il profilo complesso dell’aggressore. 

«Noi vorremmo che la scuola prendesse provvedimenti», sottolinea il padre del giovane studente ferito, «sappiamo che c’è stato l’invito ai genitori dell’aggressore affinché non lo mandino più a scuola. Vorremmo certezze, tutti i ragazzi ora vivono nella paura». 

(Unioneonline/E.Fr.)

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