Ha scelto per il momento la via del silenzio Luigi Piras, il 76enne fermato dalla polizia  per l'omicidio di Antonio Pisu, l'impresario edile di 79 anni ucciso con quattro colpi di pistola ieri mattina in una palazzina in via Agricola a Monserrato.

Piras, trasferito nel carcere di Uta, è accusato di omicidio volontario. L’insegnante cagliaritano non ha spiegato il motivo per cui ha ammazzato il proprietario della casa in cui viveva da anni e da cui non se ne voleva andare neanche con un'ordinanza di sfratto del giudice, né come sono andate esattamente le cose nella tragica mattina di ieri.

Tra i due, questa l’ipotesi degli inquirenti, potrebbe essere scoppiata l’ennesima lite sull'appartamento e sull'affitto. Qualcuno, in strada, sosteneva che l'inquilino fosse moroso da tempo, altri, invece, che lamentasse i mancati lavori per risolvere le continue infiltrazioni d'acqua e un eccesso di umidità nelle pareti. Tutti ricordano comunque le lunghe discussioni dai toni sempre molto accesi.

LA RICOSTRUZIONE – Secondo chi indaga ieri mattina, negli attimi concitati prima degli spari fatali, potrebbe esserci stata una colluttazione nella quale Piras stava avendo la peggio. A quel punto il 76enne ha afferrato una pistola che teneva nascosta in frigo e ha aperto il fuoco, cogliendo di sorpresa la vittima. Quattro i colpi sparati da distanza ravvicinata. 

Marcello Pisu, figlio della vittima (foto L'Unione Sarda - Ungari)
Marcello Pisu, figlio della vittima (foto L'Unione Sarda - Ungari)
Marcello Pisu, figlio della vittima (foto L'Unione Sarda - Ungari)

Un testimone, anche se arrivato purtroppo troppo tardi, è uno dei figli di Pisu, Marcello. L’uomo vive nell’appartamento accanto alla scena del delitto e quando ha sentito le urla vi si è fiondato in un secondo. È riuscito a disarmare Piras, a rifilargli anche qualche cazzotto e poi a immobilizzarlo ma, soprattutto, ha avuto la lucidità necessaria per poggiare l'arma su una mensola e attendere, insieme a un operaio del vicino cantiere, l'arrivo della polizia. 

Per il padre però non c’è stato nulla da fare.

L’AUTOPSIA – Oggi il pm Gaetano Porcu, che coordina le indagini, affiderà l'incarico dell’autopsia al dottor Roberto Demontis e l'esame sarà eseguito in giornata. Lo stesso Demontis ieri ha effettuato un esame esterno sul corpo dell'impresario riscontrando le quattro ferite da arma da fuoco: tre hanno raggiunto il petto, una il collo.

Quest’ultimo colpo sarebbe il primo esploso, poi Piras avrebbe premuto in rapida successione altre tre volte il grilletto, per essere poi disarmato dal figlio dell'impresario edile. Nelle prossime ore sarà fissato anche l'interrogatorio di convalida del fermo.

(Unioneonline/D)

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