Il centro di accoglienza di Monastir di nuovo pieno e la tensione sale alle stelle. Durante la notte ci sono state risse ed episodi di violenza tra gli ospiti della struttura: sono state ore difficili per gli agenti di Polizia e per i soccorritori. Sei algerini denunciati dalla polizia è il bilancio finale dei fatti.

Utilizzando oggetti trasformati in armi, alcuni algerini hanno danneggiato i pochi arredi del centro. Ci sono state aggressioni e diversi feriti: in quattro hanno dovuto ricorrere alle cure mediche in ospedale.

Come accaduto in passato qualcuno sarebbe anche uscito dalla struttura incurante della quarantena.

"Abbiamo scritto l'ennesima nota al questore segnalando la gravissima situazione al centro, dopo una notte di violenze", spiega Luca Agati, segretario provinciale del Sap, sindacato di Polizia, di Cagliari.

"Le condizioni di mare hanno permesso a più di duecento clandestini di approdare sulle nostre coste, riempiendo all'inverosimile una struttura inidonea, che mette in serio pericolo gli operatori che vi svolgono la vigilanza. C'è stato un periodo di maltempo durante il quale i numeri dei presenti sono calati tantissimo, periodo che andava sfruttato per pianificare, migliorare gli standard di sicurezza, studiare nuove manovre per rendere quel posto più sicuro. Non si è fatto nulla e siamo di nuovo in emergenza con risse, furti, scavalcamenti. Più di ogni altra cosa allarma il problema Covid. Sono più di quindici giorni che non vengono effettuati i tamponi ai nuovi sbarcati. Duecento persone vivono così a contatto senza conoscerne le ipotetiche cariche virali. Anche perché gli ospiti sono partiti da Annaba, da una nazione cioè che sta vivendo un considerevole aumento dei casi di contagio".
© Riproduzione riservata