Ventidue anni e mezzo di carcere. E' la pena inflitta a Salvatore Mameli, 68enne di Maracalagonis accusato dell’omicidio di Giuseppe Pintore, 80enne suo compaesano e vicino di podere ucciso il 6 marzo 2020 con due colpi di pistola.

La sentenza di primo grado è stata pronunciata dalla presidente della Corte d’assise di Cagliari Tiziana Marogna, dopo la camera di consiglio seguita alle repliche del pubblico ministero Emanuele Secci e del difensore Stefano Piras.

L’accusa aveva chiesto 26 anni di reclusione, concedendo le attenuanti generiche e non contestando la premeditazione del delitto.

I giudici hanno accolto la ricostruzione del pm ma hanno ridotto la pena nei confronti del pensionato, collegato all'udienza in streaming dal carcere di Uta.

Le perizie avevano dimostrato che ad uccidere Pintore era stata la Smith & Wesson legalmente detenuta dall'imputato, sequestrata nella sua casa tempo dopo assieme a quattro proiettili calibro 7,65.

L’omicidio è avvenuto – secondo quanto ricostruito dalla Procura – per rubare all’anziano i pochi soldi che custodiva nel suo portafogli, mai ritrovato.

(Unioneonline/L)

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