Nel Milan Club di Mandas è stata inaugurata una sala dedicata a Renato Raccis, il primo bomber sardo della Serie A nato il 17 giugno 1922 nel Comune della Trexenta che ha giocato nel Milan nella stagione 1947-1948. «La passione per lo sport e il tifo calcistico possono rappresentare un’occasione per ricordare e celebrare il mitico Renato Raccis, il bomber abbiamo dedicato gli impianti sportivi comunali e a cui presto dedicheremo un museo», ha detto il sindaco Umberto Oppus, presente all’inaugurazione della sala.

La storia di Renato Raccis è la favola di un bambino che, lasciato il paese natale di Mandas, dove giocava con un pallone di stracci, dopo essersi trasferito con i genitori a Cagliari, realizza il suo sogno di salire alla ribalta del calcio nazionale. Parte dal Prato, prima di approdare al grande palcoscenico dello stadio Ardenza di Livorno, in serie A, dove, fra i primi tifosi, figurava Carlo Azeglio Ciampi futuro Presidente della Repubblica. L’ultimo anno di guerra lo vedrà protagonista a Torino con la casacca della Juventus, prima del ritorno in maglia amaranto. Per Raccis è il trampolino di lancio verso un’altra grande squadra. Un nuovo sogno si realizza: quello di indossare la magica maglia numero 10 del Milan che sarà, dopo Raccis, di Schiaffino, Rivera, Gullit, Savicevic, Boban, Seedorf e che attualmente indossa Rafa Leao.

Raccis macina record: primo bomber sardo della massima serie (record superato solo dopo 40 anni da Pietro Paolo Virdis, sempre con la maglia del Milan), primo sardo a realizzare una rete nel derby con l’Inter, primo sardo a essere visionato dal commissario tecnico della Nazionale Vittorio Pozzo nella partita Bologna-Milan. L’attaccante mandarese ha chiuso la carriera a soli 26 anni dopo aver contratto la tubercolosi. Si è spento a Cagliari nell’agosto del 1979. Ha realizzato 51 reti in 135 gare nella massima serie.

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