L’ex ministro Giovanardi: «A Chia niente bagni negli stabilimenti, insopportabile fetore di urina e feci»
La sindaca: «I servizi ci sono, ma nella zona parcheggi: il nostro litorale è bello anche per questo». La controreplica: «Centinaia di bagnanti costretti ad andare in mare o sulle dune: grottesco»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«A Chia, località meravigliosa, un fetore insopportabile di urina e feci. E tutto perché il Comune non fa installare i bagni nei chioschi». L’indignazione è di Carlo Giovanardi. Già ministro, già deputato e già senatore, in questi giorni è in vacanza sul versante sud occidentale del Golfo degli Angeli, territorio di Domus de Maria, spiaggia di Su Giudeu. Chiama in redazione, indignato, «perché mi pare», ironizza, «che anche qui ci troviamo in Italia e vadano applicate le norme igienico-sanitarie. Invece pare sia l’unico Comune del Paese che le snobba. Risultato: se uno deve fare dei bisogni, liquidi o solidi che siano, o va in mare o va in mezzo alle dune. Non è incredibile, è grottesco».
Chiamata in causa, la sindaca Concetta Spada replica: «I bagni ci sono, eccome. Solo che sono stati piazzati nella zona retrodunale, chimici e collegati all’impianto fognario. Non possiamo permettere», spiega la prima cittadina, «che con centinaia di utenze, in eventuali impianti chimici, poi i reflui finiscano a mare: sappia Giovanardi che se il mare è così bello è anche grazie a questa decisione. In caso contrario tra dieci anni sarebbe giallo».
Visioni contrapposte, che non si conciliano nemmeno quando con l’intermediazione del cronista vengono riportate alle parti in causa. Giovanardi rilancia: «Io i bagni non li ho visti. Ma poi, se è vero quello che dice la sindaca, uno, magari anziano o con disabilità, può percorrere centinaia e centinaia di metri sotto il sole per fare i suoi bisogni?», è la domanda retorica, che ha una risposta: «No, il risultato è nei fatti. Solo qui passa la tesi secondo la quale in nome di una natura incontaminata non si rispetti l’igiene. Anche a Matera, nei sassi, nello stesso spazio stavano famiglie, bambini e animali. Ma siamo nel 2024, c’è un bagno in ogni casa. A Domus de Maria, in spiaggia, i bagni non ci sono».
Ancora Spada: «I servizi sono a disposizione già dal 15 maggio. Certo, a Su Giudeu bisogna camminare un po’. Ma il nostro è un litorale non urbanizzato, stiamo preservando e valorizzando le dune. L’ex ministro», è la tesi, «ha rilanciato la posizione dei balneari, che volevano i bagni anche per guadagnarci qualcosa. Ma il nostro Pul non li prevede perché non c’è il collegamento alle fogne. Tuteliamo la nostra bellezza».