Li vedremo lavorare come giardinieri nel Parco di Monte Clara, nei cortili delle scuole superiori e nelle sedi istituzionali della Città metropolitana di Cagliari.

Li incontreremo mentre riparano le strade che fanno capo all'ente (le ex provinciali), per renderle più sicure.

Faranno gli elettricisti e gli idraulici, ma anche i manovali, negli stabili di proprietà della Città metropolitana o lavoreranno come archivisti o per riordinare i magazzini.

Nessuno si accorgerà che quel particolare personale della Proservice (società "in house" prima della Provincia, ora della Città metropolitana), a fine turno rientrerà in una casa che si chiama "Circondariale": il carcere di Uta, cioè del 17esimo Comune entrato nell'ente.

Il protocollo d'intesa è stato firmato stamattina dal vicesindaco della Città metropolitana, Francesco Lilliu (di fatto è il sindaco, dopo le dimissioni di Massimo Zedda) e dal direttore del carcere, Marco Porcu.

L'iniziativa, che inizierà il prima possibile, è stata presentata stamattina nel corso di una conferenza stampa al Palazzo Regio, sede della Città metropolitana.
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