Quartu, conclusa all’ex Convento dei cappuccini la mostra dei mattoncini Karalisbrick
Circa 8mila i visitatori che in un mese e mezzo hanno visitato l’esposizionePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
A un mese e mezzo circa dall’inaugurazione si è conclusa all’ex convento dei Cappuccini la mostra del Mattoncino Karalisbrick, che anche in questa seconda tappa quartese ha fatto registrare un gran numero di presenze, un pubblico di appassionati formato non solo da bambini ma anche da tanti genitori e tante persone per le quali gli anni delle ‘costruzioni’ sembrerebbero ormai lontani.
Il museo itinerante, nato da un’idea del brickbuilder Maurizio Lampis, ha portato a Quartu tantissime opere che hanno lasciato i visitatori a bocca aperta: dai simboli delle grandi città europee alla riproposizione dell’antico Egitto, dai monumenti più apprezzati e più caratteristici della nostra Sardegna alla grande City - realizzata in collaborazione con Cristiano Aradu -, che tra ferrovia, parco giochi e grattacieli, ha richiesto l’utilizzo di ben 350mila mattoncini. E poi ancora il busto del mito Gigi Riva, sardo d’adozione, e il ritratto di un’altra grande sportiva quale Alessia Orro.
Sala Teche, Sala della Giunta e Sala Quadrata hanno visto alternarsi in questi 40 giorni tantissimi curiosi, con qualche papà che a volte è sembrato persino più divertito ed emozionato dei propri figli, perché il fenomeno LEGO è ormai una passione che attraversa più generazioni. E perché le opere esposte confermano che quell’interesse può anche trasformarsi in una forma d’arte contemporanea.
Un'occasione anche per eleggere il Creator LEGO numero 1 a Quartu, nell'ambito di una competizione che ha visto ‘scendere in campo’ tanti giovanissimi fenomeni e trionfare un concorrente locale: Lorenzo Ibba. La sfida, disciplinata da apposito regolamento, ha visto i partecipanti presentare un proprio progetto, costruito a casa con i classici mattoncini, ma frutto della propria fantasia.
Complessivamente hanno visitato la mostra del Mattoncino circa 8mila persone, che alle firme hanno spesso accompagnato commenti entusiastici e dediche agli autori. Tra questi anche 3 associazioni, di cui 2 in arrivo da Cagliari. E tante anche le scuole che hanno voluto cogliere l’occasione: 19 classi sono infatti arrivate al Convento per un’esperienza artistica e stimolante, per un totale di quasi 500 studenti, non solo quartesi ma anche provenienti da Monserrato e persino da Suelli.
Arte da vedere, e anche da realizzare in prima persona. Durante l’apertura della mostra sono stati infatti realizzati anche diversi laboratori, nella biblioteca delle minoranze linguistiche, anch’essa ubicata all’interno del complesso architettonico di via Brigata Sassari. A stretto contatto con chi riscuote ammirazione ben oltre i confini isolani, i bimbi hanno potuto carpire qualche trucchetto per realizzare opere senza l’ausilio della traccia generalmente proposta dalla stessa Lego.
