Sandro Sarais, dopo aver in parte ammesso le sue responsabilità ai carabinieri subito dopo la cattura, anche oggi nell'udienza di convalida del fermo per il femminicidio di Mihaela Kleics ha scelto la via del silenzio.

Si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del gip che ora dovrà decidere sulla richiesta di misura cautelare in carcere fatta dalla pm Nicoletta Mari.

"Ha detto di non sentirsi ancora bene e chiesto ancora un po' di tempo per chiarire tutto", ha spiegato la legale di Sarais, Shannon Cipollina. Si trova così in stato di fermo all'ospedale Businco.

Sarais, 56 anni di Nuraminis, è accusato dell'omicidio della compagna rumena. La cinquantenne è stata trovata morta nella sua casa in via della Musica a Quartu. Le coltellate sul suo corpo sono state 35, anche se si attende la conferma dell'autopsia che il medico legale Roberto Demontis deve eseguire oggi.

Liti, urla e minacce di morte erano all'ordine del giorno nella mansarda al terzo piano del palazzo. Lo hanno riferito tutti gli inquilini ai carabinieri della compagnia di Quartu e del nucleo investigativo provinciale. E una connazionale della vittima ha riferito delle minacce di morte che la donna subiva da Sarais: "Se mi lasci ti ammazzo".

Spuntano anche gli strani e prolungati soggiorni della coppia in un albergo di Cagliari: lei con reddito di cittadinanza e lui disoccupato avevano un tenore di vita elevato rispetto alle entrate. Si scava dunque su più fronti per capire se la donna fosse succube dell'uomo.

Il delitto sarebbe avvenuto sabato. Poi Sarais si è allontanato su un'auto presa a noleggio tempo prima. I carabinieri lo hanno rintracciato a Solanas lunedì, giorno in cui è stato trovato il corpo senza vita della donna, e l'uomo ha tentato il suicidio con un coltello, un altro rispetto a quello del delitto.

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