Dona il fegato per salvare la figlia di tre anni: così una madre di Sarroch fa rinascere la sua Greta
Barbara Pittore, 43enne otorinolaingoiatara del SS Trinità di Cagliari, ha fatto l'intervento al Molinette di TorinoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Una storia a lieto fine, fatta di generosità e di amore materno, con protagonista una famiglia sarda.
E con una mamma, medico otorinolaringoiatra dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, Barbara Pittore, 43 anni, che ha donato una parte del proprio fegato per salvare la figlioletta di tre anni e mezzo, Greta, affetta da una malattia rara congenita di questo organo.
L'intervento, trapianto da donatrice vivente, si è svolto all'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino impiantando alla piccola la parte sinistra dell'organo della mamma.
IL CASO - Affetta da una rara malattia congenita del fegato che determina ittero irreversibile (l’atresia delle vie biliari), la piccola era già stata sottoposta a sole sei settimane di vita ad un'operazione con intento riparativo (intervento di Kasai).
L'operazione, pur ristabilendo il flusso biliare verso l'intestino e risolvendo l'ittero, non era tuttavia riuscita a scongiurare l'evoluzione del fegato verso la cirrosi epatica.
Ai primi segni di scompenso funzionale della malattia cirrotica, la bambina è stata presa in carico dalla Gastroenterologia pediatrica (diretta dal dottor Pierluigi Calvo) dell’ospedale Infantile Regina Margherita. Dopo un’approfondita valutazione multidisciplinare, la bambina è quindi stata inserita nella lista d’attesa nazionale per trapianto di fegato pediatrico.
Non si sono però presentate offerte d'organo compatibili anche con le dimensioni e le caratteristiche più idonee per la piccola. E visto il progressivo peggioramento della piccola a causa di fenomeni infettivi che ne hanno condizionato uno stato di malnutrizione e scarsa crescita (a più di tre anni e mezzo pesava appena 11 kg), la scelta della madre, 43 anni e di professione medico specialista.
La donna si è proposta quale potenziale donatrice di fegato per far "rinascere" da lei sua figlia per la seconda volta. Dopo un’attenta valutazione la 43enne è stata considerata pienamente idonea per la donazione.
L'INTERVENTO - Il duplice delicato intervento di prelievo della parte sinistra del fegato della mamma e di trapianto dell’organo al posto del fegato malato nella bambina è durato circa 12 ore ed è tecnicamente riuscito. È stato eseguito dal professor Renato Romagnoli (direttore del Centro Trapianto di fegato delle Molinette) e dalla sua équipe, in collaborazione con il dottor Fabrizio Gennari (direttore della Chirurgia pediatrica del Regina Margherita) e con l’équipe dell’Anestesia e rianimazione 2 delle Molinette, diretta dal dottor Roberto Balagna. Ora la piccola porzione di fegato trapiantata crescerà rapidamente all'interno del corpo della bimba.
La mamma donatrice ha già pienamente recuperato dopo l'intervento e sta ora seguendo in prima persona i progressi della sua bambina nell’Area Intensiva del Centro Trapianto di fegato delle Molinette.
(Unioneonline/v.l.)