Disavventura per un gruppo di turisti milanesi a Villasimius.

"Da tempo veniamo qui - racconta a Unionesarda.it Umberto Lettieri, che si è fatto portavoce della vicenda - almeno dagli inizi degli anni Novanta. Tra di noi c'è una persona diversamente abile, soffre di una malattia degenerativa che non gli permette di muoversi liberamente".

"Di solito tutti si mostrano molto collaborativi con lui e con noi, non solo a Villasimius, ma qualche giorno fa non è andata così".

Ecco i fatti: dopo una giornata al mare, il gruppo ha cercato di risalire dalla spiaggia libera ai parcheggi attraverso la passerella del Timi Ama. Non era la prima volta che ciò accadeva, ma comunque si erano premurati di avvertire telefonicamente la struttura.

Un dipendente, incurante della situazione particolare, li ha fermati, sostenendo che non potevano passare perché non erano ospiti del resort.

"Abbiamo cercato di farlo ragionare, ma non c'è stato verso. E così abbiamo dovuto trascinare il nostro amico, che si muove sulle stampelle, sulla sabbia, con molta fatica nostra ma soprattutto sua".

A quel punto Lettieri ha deciso di segnalare la cosa allo stabilimento. Non tanto per sollevare un polverone (anche perché, tiene a precisare, si è trattato di un "caso del tutto isolato") ma perché "è vero che le regole vanno rispettate ma anche declinate con buon senso".

Rimostranze a cui il Timi Ama ha risposto con una mail di scuse: "Capisco possa risultare sgradevole - ha detto il direttore Daniele Bassetti - ma sono certo che capirà che il ragazzo in spiaggia non ha fatto altro che applicare una regola e ha vigilato sulla sicurezza dei nostri ospiti, le lascio solo immaginare al 13 di agosto quante persone cercano di valicare i limiti della nostra concessione per i motivi più disparati (e non tutti leciti neanche in termini legali)".

"Spero che qualora voleste trascorrere nuovamente una giornata nella spiaggia in prossimità della nostra concessione vogliate contattarci direttamente, in modo da potervi mettere a disposizione oltre che il passaggio anche l'adeguata assistenza".

Angelica D'Errico

(Unioneonline)
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