Obbligati a lavorare dieci ore al giorno, senza riposi settimanali e per una paga che andava dai 350 ai 600 euro mensili. Queste le condizioni accertate dalla Guardia di finanza e dai carabinieri nel corso dell’operazione “Marco Polo” ai danni di diversi dipendenti che ha portato a eseguire 5 ordinanze di custodia cautelare tra il Piemonte e la Sardegna. Destinatarie sono persone di nazionalità cinese. Per quanto riguarda l’Isola, in manette è finita una cittadina cinese residente a Carbonia.

I reati ipotizzati, a vario titolo, sono quelli di associazione per delinquere, sfruttamento del lavoro, reati fiscali di emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti.

Oltre quaranta i lavoratori individuati, tutti extracomunitari e in attesa del rilascio del permesso di soggiorno o protezione internazionale, sfruttati come dipendenti di un'azienda che si occupava del confezionamento di pennarelli e penne.

Sequestrati beni e denaro per un importo di 85mila euro, ritenuti profitto dei reati tributari contestati a carico degli organizzatori del presunto sistema illecito.

(Unioneonline/s.s.)

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