Poteva essere una mano santa. Invece, si è rivelato una brutta tegola. In ogni caso, quel corrimano sulle scale della chiesa del Santissimo Salvatore non s’ha da fare. Almeno per ora. Le indagini dei carabinieri non hanno portato all’identificazione dell’istallazione, ma la Soprintendenza ha ugualmente deciso di sanzionare don Onofrio Serra, in qualità di parroco e responsabile dell’antica chiesetta romanica.

La sanzione

Era agosto quando davanti all’antica chiesetta di San Salvatore nel centro storico di Sestu comparve un corrimano in metallo e legno. Piccolo, utile, ma installato senza seguire le regole. Scatta un esposto, partono fulminee le indagini di Sovrintendenza e Carabinieri nel Nucleo per la tutela del patrimonio culturale. Ora arriva l’ultimo atto, perché se non fosse verità sarebbe commedia. Una sanzione di 516 euro da parte dei Beni Culturali colpisce la parrocchia di San Giorgio, direttamente responsabile della chiesetta romanica; insieme all’ingiunzione, arrivata via lettera, di rimuovere il corrimano, a spese della parrocchia. Con tanto di progetto che coinvolgerà marmista e architetto. «Sono dispiaciuto», si sfoga l'anziano parroco, «per legge io sono responsabile di ogni bene della parrocchia. Ma colpevole no».

L’opera abusiva

In questi giorni don Onofrio è impegnatissimo nel raccogliere le offerte per aiutare i bisognosi a passare delle feste serene. «Quel corrimano non l’ho fatto mettere io», prosegue il sacerdote, «È comparso da un giorno all’altro, tutt’ora non si sa chi sia stato». Va detto che l’esigenza c’era. Alla chiesetta romanica, costruita probabilmente nel dodicesimo secolo, si accede attraverso due ripidi gradini. Un vero ostacolo per molte persone anziane: «Anche io faccio fatica a volte», continua Don Onofrio. Ma qualcuno ha visto e non ha gradito, inviando un esposto anonimo alla stampa e alle autorità. «Dalle indagini non si è riusciti a risalire ad alcun autore della modifica», precisa il capitano dei Carabinieri Pasquale Pinnelli, responsabile delle investigazioni; «per questo, nulla di penale è stato contestato. Ma con la Sovrintendenza si è convenuto di ripristinare lo stato originale dei luoghi».

Il ripristino

Fare dei lavori su un bene culturale e storico, e in questo caso anche identitario e inserito nell’itinerario del romanico in Sardegna, non è certo come farli nel cortile di casa. Servono controlli ed esami, perché il rischio è rovinare un bene inestimabile. A San Salvatore per installare il corrimano è stata bucata la facciata con due tasselli. «Ho dovuto chiamare due professionisti, presto saprò di più su quanto verrà a costare», conclude don Onofrio, «servirà un progetto per togliere due chiodi. Potevo ricorrere, ma non me la sono sentita». I tempo non saranno brevi, ma intanto i fedeli che si recano nella chiesetta usano il nuovo supporto molto volentieri.

Giovanni Lorenzo Porrà

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