La maestra è in sciopero, e le bambine sono costrette a digiunare.

Ha dell'incredibile quel che è successo venerdì mattina nelle scuole elementari di Su Loi: due alunne della quinta non hanno potuto consumare il loro pasto, perché l'insegnante che aveva in orario la pausa mensa ha aderito allo sciopero nazionale.

I genitori erano stati avvertiti del problema poco prima delle 13, ma per due madri raggiungere la scuola in pochi minuti e riportare a casa le loro figlie non è stato possibile.

Così le due piccole sono rimaste a scuola ma, nonostante il loro pasto fosse prenotato, non hanno pranzato perché non c'era la loro insegnante a controllare la mensa.

L'episodio ha scatenato la rabbia delle famiglie delle due bambine.

"Con così poco preavviso non sono riuscita a recarmi a scuola per riportare mia figlia a casa", protesta Manuela Cannas, madre di una delle alunne, "ma non avrei mai pensato che potessero lasciarla a digiuno. Ho parlato con una bidella e poi con una maestra: mi hanno spiegato che, non essendo presente la sua insegnante, non potevano darle da mangiare nonostante il pasto fosse stato già ordinato. Sono delusa e arrabbiata", aggiunge, "perché mia figlia ci è rimasta male: vedere gli altri bambini mangiare mentre lei non poteva farlo, non deve essere stata una bella esperienza. Non comprendo questo regolamento: quando sono andata a riprenderla, alle 16,40, mia figlia in tutta la giornata aveva mangiato solo qualche cracker".

Sabrina, madre dell'altra bimba, ha saputo solo alle 14,20 dello sciopero di un'insegnante.

"La comunicazione è arrivata sulla chat dei genitori, ma per tutta la mattina avevo problemi con la connessione Internet e così ho saputo in ritardo cos'era successo", racconta.

"Non è ammissibile che dei bambini vengano lasciati senza cibo a causa di un regolamento. Sono indignata anche per lo spreco del cibo, visto che quel pasto, che abbiamo regolarmente pagato, è stato gettato via. Mi recherò in Municipio perché voglio delle spiegazioni", aggiunge.
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