Non c'è alcuna prova che quei 711 mila euro in contanti trovati tre anni fa nascosti nella sua casa di Sestu fossero provento del traffico di cocaina.

Certo, è difficile pensare che Sandro Arzu, arzanese di 47 anni, professione ufficiale allevatore, abbia messo da parte lecitamente quel fiume di denaro. Ma - codice alla mano - il sospetto non può bastare per stabilire la responsabilità penale. Neanche se hai una cattiva fama e hai già trascorso 26 anni in carcere per omicidio.

È questo il ragionamento che ha portato la Corte di Cassazione ad annullare senza rinvio la condanna a otto anni che i giudici cagliaritani avevano inflitto sia in primo che in secondo grado all'ogliastrino.

Un'assoluzione parziale però, che non riguarda il possesso dei 100 grammi di cocaina che i carabinieri del Nucleo investigativo provinciale di Cagliari trovarono in casa di Arzu insieme al "tesoro".

Gli atti torneranno ora alla Corte d'Appello di Cagliari che dovrà rideterminare la condanna dell'arzanese.
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