Alla sagra della lumaca di Gesico 50mila presenze in 4 giorni
Cucinati più di 10 quintali di lumachePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Archiviata la 33esima Sagra della lumaca: per Pro loco e Comune è tempo di bilanci. Oltre 10 quintali di lumache cucinate, altrettante vendute vive in un mercato che non conosce crisi, 50 mila presenze in quattro giorni di festa, centinaia di stand allestiti e una ventina di punti ristoro: sono numeri che confermano il successo della formula “sacro e profano”, con l’aspetto religioso affidato alla secolare Festa di Sant’Amatore e migliaia di pellegrini arrivati da ogni parte dell’Isola. «I tempi cambiano ma la devozione a questo santo rimane immutata nei secoli, in più rafforzata dal legame che ci lega con Vilassar de Dalt, cittadina catalana a pochi chilometri da Barcellona. Qui vengono custodite le reliquie dei Santi Martiri, tra i quali i gesichesi San Gesimundo, San Flore e Santa Victoria», dice lo storico presidente della Pro loco Carlo Carta.
Una Sagra che, a quanto pare, fa bene al cuore. «L’elicina, una proteina contenuta nella chiocciola, viene considerata un potente antibiotico e antinfiammatorio naturale. Sì, le lumache possono fare bene al cuore grazie al loro basso contenuto di grassi e alla presenza di acidi grassi polinsaturi e Omega-3, che aiutano a ridurre il colesterolo "cattivo" e l’ipertensione - continua Carta -; inoltre sono ricche di proteine, vitamine e sali minerali essenziali per la salute».
Non solo: gli organizzatori in questi giorni di festa, in particolare in occasione degli incontri a scopo divulgativo, hanno citato uno studio realizzato in Inghilterra che riguarda l’applicazione di una colla ispirata alla bava di lumaca negli interventi chirurgici al cuore. Questa colla sarebbe in grado di sigillare i tessuti umani in modo efficace, anche in presenza di fluidi, e in futuro potrebbe servire a riparare le cartilagini, i dischi intervertebrali, il fegato e le improvvise emorragie operatorie. «La lumaca è un alimento sano, buono, completo e altamente digeribile: se è il cibo più antico della terra una ragione ci deve essere», conclude il presidente Pro loco.
Migliaia di visitatori hanno davvero fatto il pieno di salute. Adesso che la festa dedicata alla chiocciola è andata in soffitta, a Gesico sono iniziati i preparativi per la rassegna del gusto e dell’artigianato “Saboris Antigus” in programma domenica 23 novembre.
