“È il caccia più letale al mondo, quello con il più alto tasso di sopravvivenza, il più connesso; offre ai piloti un vantaggio contro qualsiasi avversario e permette loro di svolgere la missione e tornare a casa sani e salvi”: è la descrizione dell’aereo da combattimento F-35, fiore all’occhiello dell’aeronautica statunitense e di quelle dei suoi principali alleati, fatta dai suoi produttori della Lockheed-Martin, la più grande azienda di armamenti del mondo (googlare per credere: “www.f35.com”).

I sardi avranno presto modo di conoscere da vicino queste avanzatissime macchine da guerra: l’aeroporto militare di Decimomannu non sarà più soltanto una base di addestramento volo e tiro per piloti di aerei militari e, all’occasione, logistica, ma anche una vera e propria base operativa per questi jet monoposto di quinta generazione famosi per l’efficacia bellica e la capacità di essere (quasi) invisibili ai radar.

Campagna acquisti

Lo si legge nel Documento programmatico pluriennale della Difesa 2024-2026: l’Aeronautica militare acquisterà altri quindici F-35A (a decollo e atterraggio convenzionale) e cinque F-35B (a decollo corto e atterraggio verticale). Secondo il programma alcuni dei nuovi aerei, oltre che nelle attuali basi dove è già operativo questo tipo di velivolo (Ghedi, in Lombardia, e Amendola, in Puglia) troveranno base a Decimomannu. La base sarda, insieme a quella di Grottaglie (in Puglia) per la Marina, sarà attivata nel contesto della Fase 2b del programma di potenziamento della flotta militare: storicamente utilizzata per esercitazioni (per esempio sui velivoli da addestramento T-346 che vediamo spesso sfrecciare sui nostri cieli e di cui lo stesso Documento della difesa annuncia l’acquisto di altri cinque esemplari), Decimomannu assumerà un ruolo strategico nella gestione e nel supporto logistico degli F-35.

La notizia è stata data da alcuni siti specializzati in faccende aeronautiche, come l’italiano “Aviation-report.com” e l’attento blog sardo Flight sardinia magazine (flightsardiniamagazine2.wordpress.com).

La flotta

Il programma per il potenziamento della flotta aerea militare italiana prevede di arrivare a un totale di 115 F-35 (95 per l’Aeronautica, 20 per la Marina) rispetto ai 90 previsti fino alla recente pubblicazione del Documento programmatico, per il quale si stima una spesa complessiva di oltre 18 miliardi di euro: oltre agli ulteriori 15 F-35 e per l’Aeronautica più cinque per la Marina militare saranno acquistati anche altri 24 jet da combattimento Eurofighter. Per la sola fase 2b, quella che riguarda anche Decimomannu, avviata due anni fa, la spesa prevista è di 7 miliardi di euro.

Rilievo strategico

Per l’aeroporto militare che si trova nei territori comunali di Villasor e, con porzioni minori, Decimomannu, San Sperate e Decimoputzu e attualmente ospita la base del Reparto sperimentale e di standardizzazione tiro aereo e, da poco più di due anni, l’International flight training school (la scuola internazionale d’addestramento per piloti di jet, con allievi da mezzo mondo occidentale) si profila un salto di qualità che, in tempi di forti tensioni internazionali, equivale a un ruolo di maggior rilievo strategico. E, inevitabilmente, di maggiore esposizione.

Marco Noce

© Riproduzione riservata