Nel quinto giorno di protesta degli autotrasportatori in Sardegna si apre un varco per le merci deperibili: “Passano tranquillamente per evitare disagi soprattutto ad agricoltori e allevatori”, assicurano i camionisti, che restano comunque sul piede di guerra contro il caro carburanti.

Se la mobilitazione prosegue a Cagliari e Olbia, dove la Polizia stradale scorta le motrici con i semirimorchi refrigerati di prodotti freschi, a Porto Torres sono state liberate – dopo l’incontro di ieri con il prefetto e il presidente del Consiglio regionale Pais - le banchine sia al molo Asi del porto industriale che al porto commerciale. Via il presidio anche da Chilivani, Sassari, da dove perl domani partirà un corteo di trattori e camion verso Orosei.

Non c’è aria di smobilitazione, anzi: la protesta – hanno annunciato gli autotrasportatori – andrà avanti almeno sino al 31 marzo e domani ai camionisti si ggiungono anche i pastori.

Nel frattempo alcune merci iniziano a scarseggiare nei market di tutta l'Isola e alcune aziende della filiera agroalimentare, ma non solo, si preparano allo stop per la mancanza di materie prime. Senza lo sblocco migliaia di posti di lavoro, come ha spiegato ieri Confindustria, sarebbero a rischio. Allarme lanciato anche da Copagri che ha fatto un appello alla responsabilità chiamando in causa il ministro dell'Interno.

Continuano intanto le gare di solidarietà e aiuti, dal titolare cagliaritano di un’azienda di autotrasporti che ieri ha portato le paste per tutti al movimenti dei pastori, che porta ai presidi generi alimentari per incoraggiare i camionisti a continuare la loro battaglia.

(Unioneonline/L)

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