Graziano Mesina ha trascorso la sua prima notte al carcere nuorese di Badu ‘e Carros. Secondo i suoi legali, Beatrice Goddi e Maria Luisa Vernier, che ieri lo hanno incontrato, l’ex latitante ora 79enne è parso stanco, dimagrito, e comunque non in buone condizioni di salute, tanto che non è da escludere che nei prossimi mesi venga presentata un’istanza al fine di valutare se la sua situazione sia compatibile o meno col regime carcerario.

A Orgosolo, paese di origine di Mesina – che è stato arrestato a Desulo in casa di una coppia attualmente ai domiciliari per favoreggiamento -, nessuno vuole parlare: "Lasciatelo in pace, ormai è vecchio e malato - dice una signora poco più anziana di lui, all'uscita dalla messa in corso Repubblica - È tutta la vita che parliamo degli arresti e delle evasioni di Graziano, mai avrei pensato che a quasi 80 anni sarebbe stato preso di nuovo da latitante".

Il parroco don Salvatore Goddi ha tenuto la sua omelia, ma non vuole rilasciare dichiarazioni. I clienti del bar "ziu Mesina", dove l'ex latitante prima di darsi alla fuga passava i pomeriggi una volta adempiuto all'obbligo di firma nella caserma dei carabinieri, commentano: "Nell'ultimo periodo era affaticato, aveva perso la baldanza di sempre. Dalla caserma faceva un salto qui per passare la serata, cercava compagnia, forse si sentiva solo".

In paese non ci sono più le sorelle Antonia e Rosa, e nemmeno il nipote ingegnere, il Covid se li è portati via. “Per me questo è stato un anno durissimo" ha detto Mesina raccontando ai suoi avvocati il doloroso distacco dai suoi cari. 

(Unioneonline/s.s.)

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