Pratobello 24, raccolte più di 210mila firme: «Risultato eccezionale, la politica rispetti la volontà dei cittadini»
Un dato che va oltre le più rosee aspettative, mercoledì la manifestazione a CagliariUna partecipazione di popolo straordinaria: 210.054 cittadini residenti in Sardegna hanno firmato a sostegno di Pratobello ‘24, la legge di iniziativa popolare che si propone di difendere il territorio sardo dall’assalto di impianti eolici e fotovoltaici.
Lo fa sapere il Comitato Promotore, che mercoledì 2 ottobre depositerà negli uffici della Regione, a Cagliari, le firme raccolte e contemporaneamente darà vita ad una manifestazione davanti alla sede della Regione. L’appuntamento è dalle 10.30 in via Roma 25, interverranno i rappresentanti dei vari comitati.
Un dato, quello delle 210mila sottoscrizioni, che va oltre le più rosee aspettative. L’iniziativa, ricorda il Comitato, prende il nome dalla famosa lotta antimilitarista di fine anni ‘60 e fu presentata lo scorso 27 luglio a Orgosolo con l’adesione di una trentina di sindaci. Le firme, certificate con la collaborazione di sindaci, consiglieri comunali e avvocati certificatori, sono state raccolte dal primo agosto al 16 settembre.
«Siamo di fronte a un risultato eccezionale», commenta il sindaco di Orgosolo, Pasquale Mereu, promotore dell'iniziativa. «Con una mobilitazione spontanea, in piena estate, in 45 giorni, sono state raccolte 210.054 firme certificate. Un dato di partecipazione popolare che va molto oltre le nostre previsioni iniziali e lancia un segnale forte alla politica: i cittadini sardi vogliono contare nelle decisioni che riguardano il destino della loro terra».
L’obiettivo della proposta di legge, ribadisce Mereu, «non è bloccare la transizione energetica, ma contribuire a una transizione che rispetti il territorio e sia a favore del popolo sardo e non delle multinazionali».
«Il Consiglio regionale – è l’appello del Comitato – rispetti la volontà di così tanti cittadini sardi fissando in tempi ragionevolmente rapidi la discussione del progetto di legge».
(Unioneonline)