Più di mille detenuti senza direttore e carceri sovraffollate: «Sardegna trattata come una colonia»
A Uta 649 persone su 561 posti, a Bancali 468 su 454 posti. L’associazione “Socialismo Diritti Riforme” contro il ministeroPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sardegna «area residuale nelle scelte del ministero», con 1.117 detenuti privi di un direttore e carceri sovraffollate.
Lo sottolinea Maria Grazia Caligaris dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme ODV”: l’Isola, afferma, «continua a non disporre di personale ai vertici degli istituti penitenziari, basti pensare che 1.117 detenuti non possono contare su un direttore stabile a tempo pieno, con serie limitazioni nell’esercizio dei diritti». Il direttore reggente di Uta e Bancali inoltre ha recentemente assunto l’incarico di dirigente dell’Ufficio Affari Generali, Personale e Formazione del Provveditorato Regionale. Questa situazione «intollerabile», denuncia, non preoccupa né il ministero della Giustizia né il dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria».
C’è poi il problema del sovraffollamento: «A Uta 649 detenuti (32 donne) per 561 posti, con una capienza del 115,6%, ben oltre il limite regolamentare, un record di presenze ulteriormente accentuato dal numero di detenuti con gravi problemi di salute e 149 stranieri». E non va molto meglio a Bancali, con «468 detenuti (20 donne) per 454 posti, con un eccesso di presenza del 103%». Ulteriore aggravante, a Bancali manca anche il comandante.
«La Sardegna purtroppo – conclude Caligaris – continua a scontare il fatto di essere un'area residuale nelle scelte del Ministero. Un'isola a cui si riserva un trattamento d'impronta coloniale dove mancano gli investimenti necessari per rendere gli spazi adeguati ai bisogni dei detenuti e del loro recupero sociale».
(Unioneonline/L)