Pioggia e neve sulla Sardegna, ma gli invasi sono vuoti: restano le restrizioni
Nei bacini solo il 32% delle scorte, da venerdì le nuvole hanno portato in totale appena 5 milioni di metri cubi d’acqua: «C’è preoccupazione»(foto d'archivio L'Unione Sarda)
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La neve ha portato un annuncio di inverno, e finalmente è sbocciato l’autunno con un novembre piovoso come si deve. Acqua ne è venuta giù, negli ultimi giorni, e se a beneficiarne sono stati la terra assetata e le falde che cominciano a ingrossare i fiumi, meno ne è arrivata negli invasi dove da venerdì le nuvole hanno portato in totale appena 5 milioni di metri cubi d’acqua, due dei quali nella giornata di lunedì.
Le scorte attese
Giornate con l’ombrello, ma in punto di restrizioni nulla cambia. Al netto delle erogazioni sospese per rottura delle condotte o per altri incidenti alle infrastrutture idriche, sul fronte dell’idropotabile la stretta all’apertura dei rubinetti resta in diversi comuni vicino a Sassari, nonché a Bonorva e a Bosa.
«Ma gli invasi», dicono da Abbanoa, «stanno pian piano immagazzinando scorte e contiamo di far rientrare le restrizioni anche in questi centri». Dal fronte dell’agricoltura si ringrazia il cielo per il sollievo arrivato in extremis ai campi e alle colture di stagione. «Ma certo non ci sono le condizioni per poter programmare la prossima stagione, e la preoccupazione resta», avvisa Gavino Zirattu, presidente dell’Anbi, l’associazione dei consorzi di bonifica.
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