Un ambulatorio super accessoriato, un locale riscaldato e con ampi spazi, l’Amministrazione comunale pronta a pagare le spese e le pulizie, un medico (in pensione) disponibile a prestare servizio due volte alla settimana.

Situazione più che idilliaca in un momento in cui in diversi centri della provincia manca l’assistenza di base: succede a Boroneddu. Peccato che quello che attualmente c’è solo un ambulatorio vuoto, nessun paziente in sala d’attesa. Il motivo? Da mesi l’Amministrazione comunale attende invano il via libera dell’Asl. Eppure, l’Amministrazione guidata dal sindaco Angelo Mele ha investito diverse migliaia di euro per dare ai propri cittadini (150 abitanti e il primato di essere il secondo paese della provincia con una popolazione over 65) la possibilità di avere un medico nel paese in cui risiedono.

Perché pochissimi sono gli anziani automuniti o che comunque hanno la possibilità di farsi accompagnare in centri vicini per trovare assistenza medica. E fosse poi solo questo l’unico problema. Il punto è che sono già alcune migliaia le persone dell’Alto Oristanese che da tempo non hanno più il medico di base e da gennaio, con il pensionamento di altri due (ma pare siano quattro) medici, la situazione è destinata a peggiorare drasticamente e almeno in seimila si troveranno privi dell’assistenza di base, costretti a rivolgersi all’Ascot (operativo non tutti i giorni e non in tutti i centri, causando disagi enormi per quanti, oltre ad avere urgenze mediche, si trovano impossibilitati per lavoro a sostenere ore ed ore di fila), o alla guardia medica o al punto di primo intervento di Ghilarza anche se per prestazioni che non necessiterebbero di questo tipo di servizio.

Temi che sono stati sviscerati nel corso dell’incontro di qualche giorno fa alla Torre aragonese a Ghilarza voluto dal Comitato in difesa dell’ospedale e della tutela della salute con i consiglieri regionali eletti in provincia.

«Vogliamo dare un servizio indispensabile ai nostri cittadini e, se il medico dovesse rendersi disponibile, anche ad altri pazienti dei centri vicini. Stiamo cercando di dare una mano per risolvere un problema molto sentito e non capiamo perché da mesi ci trascinino. Abbiamo arredato un ambulatorio di tutto punto, acquistando oltre gli arredi attrezzature specifiche, siamo pronti a farci carico delle spese, eppure, non danno l’ok e l’ambulatorio è pronto da mesi. Ai noi interesse garantire questo importante servizio ai cittadini», dice il sindaco di Boroneddu Angelo Mele.

Questa la replica della Asl di Oristano: «In merito alla possibilità di allestire un ambulatorio a Boroneddu gestito da un  medico in pensione, si è attualmente in attesa che venga prorogata la norma regionale che dà la possibilità di far lavorare i medici pensionati negli ambulatori Ascot, proroga che, allo stato attuale, scadrebbe al 31 dicembre 2025. Una volta ottenuta la proroga, la Asl ha già pronta la manifestazione di interesse per acquisire la disponibilità di ulteriori medici da arruolare negli Ascot. Le modalità di funzionamento dell'ambulatorio saranno quindi concordate con la struttura per l'Integrazione ospedale-territorio della Asl 5 di Oristano ed il Comune di Boroneddu, modalità che saranno modulate e parametrate sulla base dei bisogni della popolazione ed, in particolare, del numero di abitanti privi di medico di famiglia».

Nel frattempo i pazienti attendono di avere un’assistenza medica. E in piccoli centri, dove la popolazione è in stragrande maggioranza anziana, il problema è ancora più sentito.

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