C'era già la decisione, a partire da ieri 1 marzo, della chiusura della diga di Maccheronis, con rifornimento alle aziende agricole solo con le autobotti. Un ulteriore razionamento dopo le restrizioni in atto da settimane.

Le ultime abbondanti piogge invece sembrano aver fatto il miracolo, almeno per Bassa Gallura, Baronia e Nuorese. Gli invasi di Torpè e Pedra ‘e Othoni si stanno rapidamente riempiendo. Nel primo in poco più di 48 ore sono stati invasati quasi tre milioni di metri cubi. Di questo passo, e con l'arrivo previsto di altre precipitazioni, la capienza massima di 22 milioni potrebbe essere raggiunta in tempi brevi.

Migliorata ulteriormente anche la situazione nell'invaso di Pedra ‘e Othoni sul Cedrino, anche in questo caso grazie alle abbondanti piogge cadute su tutto il Nuorese. Si va verso la capienza massima. Territori che possono guardare con più ottimismo alla primavera estate, anche se il quadro di emergenza non può dirsi superato del tutto.

Il presidente del Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale Ambrogio Guiso e il sindaco di Torpè Martino Sanna rilanciano la necessità di realizzare un altro sbarramento a monte di quello esistente. Secondo i due «con la diga di Abba Lughente la costa orientale direbbe addio a vita alla crisi idrica».

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