In Sardegna si stimano tra i 15.000 e i 50.000 suini clandestini che vengono allevati a pascolo brado. Il dato è emerso durante le audizioni della commissione Sanità della Camera sulla risoluzione che chiede nuovi interventi per l'eradicazione della peste suina nell'Isola. La settimana prossima sarà sentita la Regione. "Per vincere questa battaglia bisogna adottare finalmente misure radicali che stronchino l'allevamento abusivo e siano coordinate da un'attività di programmazione regionale adeguatamente professionalizzata - ha il presidente della commissione e deputato dei Riformatori Pierpaolo Vargiu - Le misure sinora adottate dalla Regione non hanno consentito l'eradicazione della malattia, che è endemica da più di 30 anni, mentre l'Ue ha evocato l'ipotesi del commissariamento". "L'export italiano suinicolo - sostengono gli esperti sardi - è bloccato dalla peste suina classica e dalla malattia vescicolare del suino. In Sardegna, paradossalmente, gli allevamenti regolari sono in fortissima sofferenza perché non possono movimentare il bestiame. Non è invece in crisi l'allevamento clandestino perché vende poche unità, con economie di piccola scala. Il pascolo brado - hanno spiegato i veterinari - consente di risparmiare 500 euro ad animale all'anno dal momento che il ghiandatico è gratis per 8 mesi l'anno. Gli animali allevati clandestinamente vengono poi macellati e venduti nella economia locale del baratto, delle feste patronali, in un modo sostanzialmente tollerato dalle istituzioni locali. Due le soluzioni - è stato indicato - dissuadere gli allevatori dall'esercizio abusivo con incentivi finanziari o abbattere davvero i suini".
© Riproduzione riservata