Dopo tanta rabbia e preoccupazione (IL CASO) finalmente c’è il lieto fine. Il sedicenne di Zeddiani affetto da encefalopatia epilettica, una malattia rara che lo costringe a respirare grazie a una tracheotomia, non è più senza assistenza medica. Si occuperà di lui in maniera volontaria e gratuitamente dottor Demetrio Del Rio. Questo fino a quando non si libererà un posto con un altro medico di base.

Ma non solo. Il giovane verrà preso in carico da un medico Ascot che effettuerà le visite a domicilio, garantendogli l’assistenza di cui necessita e che permetterà di attivare il servizio di Assistenza domiciliare integrata (Adi).

«Finalmente non siamo più soli - racconta mamma Tamara - Mio figlio non è un paziente come tanti altri, non poteva essere lasciato in balia delle onde».

Per la famiglia di Zeddiani l’incubo è iniziato lo scorso 4 dicembre quando il giovane ha compiuto sedici anni, età che prevede il passaggio dal pediatra al medico di base. Per lui però inizialmente non è stato trovato nessun medico. E la direzione sanitaria aveva annunciato che doveva, nonostante le sue condizioni di salute, rivolgersi all’Ascot. La mamma del ragazzo, che già da tempo fa aveva spiegato alla Asl il rischio che correva il ragazzo, a quel punto ha deciso di denunciare la vicende nelle pagine del nostro giornale. E dopo 48 ore è arrivata la bella notizia. «Il dottor Demetrio Del Rio dopo aver letto la nostra storia mi ha contattata per dirmi che si sarebbe preso lui cura di mio figlio in maniera del tutto volontaria  - racconta mamma Tamara - Una manna dal cielo».

Il direttore generale della Asl 5 di Oristano Angelo Serusi: «Stiamo lavorando, e non da oggi, per superare tutti quegli ostacoli e quelle situazioni che derivano dalla carenza di medici di famiglia, di cui questo caso è una testimonianza».

«Per rispondere alle esigenze di tutti i pazienti che, come quello di Zeddiani, necessitano di assistenza domiciliare, ma sono privi di un medico di famiglia – afferma invece la direttrice del Servizio Assistenza Domiciliare Integrata Marina Cossu – l’Azienda sta formalizzando un vero e proprio progetto sperimentale Adi-Ascot che possa permettere una presa in carico rapida, sistematica e strutturata di questi casi».

«Si tratta in sostanza di una integrazione fra il medico Ascot e il servizio Adi: il primo effettuerà le visite e le prestazioni a domicilio e il secondo garantirà le cure infermieristiche e le altre prestazioni previste dal servizio di assistenza domiciliare – chiarisce la direttrice del Servizio Integrazione ospedale-territorio Marilena Muggianu – Una volta entrato a regime, sarà possibile prendere in carico circa un centinaio di pazienti».

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