Musei chiusi in piena stagione estiva, fondazione culturale senza ruolo operativo definito, beni storici ancora non accessibili al pubblico: è su questi punti che si concentra la dura interpellanza presentata dai capigruppo della minoranza, Alessandro Campus e Angelo Masala, rivolta al sindaco Alfonso Marras e all’assessore alla Cultura Marco Francesco Mannu.

Con un documento articolato e carico di preoccupazioni, i due consiglieri denunciano quella che definiscono una “gestione inefficiente e fuori tempo massimo” del patrimonio culturale cittadino.

Al centro dell’interpellanza, il nodo della fondazione creata proprio dall’attuale amministrazione con l’obiettivo di migliorare la fruizione dei beni culturali di Bosa. Tuttavia, secondo Campus e Masala, alla data del 1 luglio risulta scaduto l’appalto per la gestione dei principali siti museali: Casa Deriu, Pinacoteca Atza e Museo delle Concerie, senza che vi siano notizie certe sulla riapertura o sulle modalità di affidamento future. Non meno grave, a detta della minoranza, è la situazione della Torre Aragonese, da anni inaccessibile al pubblico e ancora oggi sbarrata da muri di pietra, nonostante rientri formalmente negli immobili affidati in gestione.

Anche il Castello Malaspina è oggetto di critiche: la sua apertura per la stagione corrente non sarebbe regolata da alcun contratto o concessione ufficiale. Campus e Masala chiedono risposte precise: quando e con quali modalità saranno riaperti i musei civici? Chi gestirà la procedura di affidamento? Quale sarà il ruolo effettivo della fondazione? E ancora: il metodo utilizzato per il Castello Malaspina è da considerarsi un modello da replicare anche per gli altri beni?

L’amministrazione, dicono i firmatari, avrebbe più volte annunciato il trasferimento della gestione alla fondazione, ma ad oggi mancherebbero atti ufficiali e concreti passaggi operativi in tal senso. La situazione appare aggravata dalla mancanza di certezze sullo stato delle certificazioni di sicurezza dei musei, a partire da quelle previste per la prevenzione incendi, fondamentali per la riapertura al pubblico. Un vuoto amministrativo che, secondo la minoranza, rischia di danneggiare gravemente l’economia turistica locale, in un periodo – l’estate – in cui la città dovrebbe offrire il meglio del suo patrimonio.

Campus e Masala chiedono risposte precise: quando e con quali modalità saranno riaperti i musei civici? Chi gestirà la procedura di affidamento? Quale sarà il ruolo effettivo della fondazione? E ancora: il metodo utilizzato per il Castello Malaspina è da considerarsi un modello da replicare anche per gli altri beni?

Infine, i consiglieri sottolineano come il ritardo nella riapertura dei musei si sommi ad altre criticità – come quella legata alla gestione dei parcheggi – che nel loro insieme compromettono l’accoglienza dei visitatori e penalizzano pesantemente gli operatori economici locali.

L’interpellanza si chiude con la richiesta formale di inserire il tema nell’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale e di ricevere una risposta scritta, secondo quanto previsto dallo statuto comunale. La palla ora passa al sindaco Marras e all’assessore Mannu, chiamati a dare risposte concrete e tempestive su una questione che tocca il cuore culturale e turistico della città. 

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