Ancora sei giorni e si conoscerà la sorte del Comune di Uras. Sarà sciolto o no? Per saperlo bisognerà attendere il 17 dicembre: è stata convocata per questo giorno la Camera di consiglio. Il Tar dovrà pronunciarsi in merito al ricorso presentato il 20 novembre scorso dai sette consiglieri (su 12) che il 30 settembre hanno deciso di dimettersi.

L’ultima spiaggia insomma, dopo che la Regione aveva fatto sapere che "non è intervenuta per l'assenza di potere di controllo, e che le controversie concernenti la legittimità dei provvedimenti devono essere devolute alla cognizione del giudice amministrativo".

I dimissionari Alberto Cera, Luca Schirru, Rita Piras, Paolo Porru, Anna Maria Dore, Salvatore e Antonio Melis hanno chiesto al Tar l’annullamento della delibera numero 34 del 14 ottobre con oggetto la surroga del consigliere dimissionario Salvatore Tuveri e la convalida dell’eletto Emanuela Urraci, nonchè ogni altro atto consequenziale. Il ricorso è stato firmato dai legali Raffaele e Pietro Stefano Soddu.

Nella documentazione lunga sette pagine si parla di violazione, di falsa applicazione dell'articolo 141, di eccesso di potere e di erronea applicazione della giurisprudenza.

Il Comune guidato dal sindaco Samuele Fenu, per costituirsi in giudizio al fine di tutelare i propri interessi e le proprie ragioni si è affidato invece ai legali Gabrielli Stefano Casula Luca.

Per le casse comunali la vicenda avrà un costo di 8mila e 803 euro. Così si legge nella delibera di Giunta numero 11 con oggetto: «Autorizzazione al sindaco a resistere in giudizio nella causa instaurata dinanzi al Tar con attribuzione di incarico per il patrocinio legge». 

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