È stato presentato stamattina il progetto per il recupero delle vecchie stazioni, delle case cantoniere e i caselli posti lungo la vecchia linea ferroviaria tra Macomer e Bosa Marina.

Edifici che saranno presto trasformati in locande con ospitalità e ristorazione, in stazioni di posta, con vendita prodotti caratteristici, banco ristoro, bookshop, presidio ed esposizione artistica, culturale e naturalistica e anche info-point per la visita nelle zone interne da parte dei turisti che affollano le aree costiere.

Questo grazie al contratto di comodato d'uso gratuito, stipulato con il demanio e la Regione, con l'associazione dei comuni di Macomer, Bosa, Flussio, Magomadas, Sindia, Suni, Tinnura e Tresnuraghes, con un finanziamento di 4 milioni e 802mila euro.

Macomer è il Comune capofila del progetto che, come dice il vice sindaco Rossana Ledda, "creerà una forte sinergia tra i Comuni partecipanti e rafforzerà il territorio soprattutto dal punto di vista turistico, quindi economico e culturale. Un progetto che ha l'obiettivo di legare il Marghine con la Planargia, territori che hanno tanto da raccontare e che vanno valorizzati".

Per il sindaco Antonio Succu, il progetto, oltre al significato economico e produttivo, ha un alto valore simbolico, con i territori interessati che diventano sinergici per lo sviluppo.

Il progetto è stato presentato nell'aula consiliare di Macomer dai sindaci e amministratori dei comuni di Macomer (Antonio Succu e Rossana Ledda), Sindia (Luigi Daga), Tresnuraghes (Gabriella Sanna e Franca Deriu), Tinnura (Piero Fadda), Suni (Demetrio Cherchi) e il commissario del comune di Magomadas.

Un progetto che tende ad arginare lo spopolamento, che creerà nuova imprenditoria, che farà conoscere la storia, tradizioni, usi e costumi del territorio e creerà soprattutto occupazione.

Il trenino verde attraversa la vecchia linea ferroviaria
Il trenino verde attraversa la vecchia linea ferroviaria
Il trenino verde attraversa la vecchia linea ferroviaria
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