È passato un anno dal drammatico incendio che ha devastato il Montiferru.

Che fosse un inferno si era già capito quando tra Bonarcado e Santu Lussurgiu un’auto era stata avvolta dalle fiamme, poi spente. Ma il 23 luglio il rogo si scatena, lambisce le case, distrugge le aziende, uccide gli animali.

Boschi secolari inghiottiti per ore e trasformati in cenere.

La gente scappa, lascia tutto e si mette in salvo.

Il 25 luglio arrivano i Canadair che scaricano acqua per tentare di spegnere gli incendi che raggiungono intanto Sennariolo, Porto Alabe, Tresnuraghes.

Quando tutto finisce resta un po’ di amarezza: non solo per ciò che non si ha più, ma anche per i mancati aiuti sul territorio da parte delle autorità, mentre dalle comunità la solidarietà non è mancata. Sono in tanti a lamentare di non aver ricevuto soccorsi nel momento del bisogno e a ritrovarsi ora, un anno dopo, con ancora poco o nulla.

(Unioneonline)

© Riproduzione riservata