La Sardegna non può dipendere dal Centro di ricerca marino di Cesenatico. É il succo dell’interrogazione che hanno presentato Emanuele Cera e Giuseppe Talanas. I due consiglieri regionali non hanno dimenticato che per due settimane i pescatori di Marceddì, in tutto 120, non hanno potuto pescare e quindi vendere i loro prodotti. Questo dopo che “l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna aveva riscontrato nelle vongole la presenza di biotossine algali. Motivo per il quale la pesca era stata immediatamente vietata. Ma le due settimane di stop forzato sono dipese anche dai ritardi nel ricevere il risultato delle analisi. Come viene sottolineato infatti nell’interrogazione rivolta all’assessore dell'Agricoltura, all’assessore alla Sanità e l’assessore della Difesa dell’Ambiente, «l’Istituto Zooprofilattico è costretto da tempo a commissionare il servizio al Centro di ricerche marine di Cesenatico». Il motivo?: “Il mancato ripristino o acquisito della strumentazione tecnica necessaria per svolgere tale attività - si legge nel documento - , sottomettendo il sistema produttivo ittico della Sardegna ai tempi e alla lista di attesa di un laboratorio dell’Emilia Romagna”. Ecco dunque la richiesta: “Appurato che tale situazione comporta il blocco delle attività produttive con quindi gravi danni economici chiediamo il ripristino immediato del macchinario guasto e l'acquisto di un ulteriore macchinario per ovviare gli inevitabili guasti e fuori servizio del solo ed unico strumento attualmente disponibile”.

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