Il provvedimento durato novanta giorni è terminato, ciò vuol dire che la maestra di San Vero Milis sospesa lo scorso febbraio dall’Ufficio scolastico regionale da domani potrà rientrare a scuola.

«Per me finisce un secondo incubo - racconta l’insegnante, classe 1965 e originaria di Nuoro - ho deciso però, per motivi di salute, di stare a casa. Finisco così il mio anno scolastico».

La docente, dopo due sospensioni in due anni, ha deciso di cambiare sede lavorativa. È stata accettata infatti la sua domanda di trasferimento in una scuola primaria di Oristano: «Dopo tutto ciò che ho vissuto preferisco cambiare aria».

Marisa Francescangeli è stata sospesa la prima volta ad aprile del 2023. Era stata accusata da alcune mamme di far pregare i bambini in classe. E di aver regalato dei rosari. Motivo per il quale il dirigente Alessandro Cortese aveva esposto la vicenda all'Ufficio scolastico provinciale che poi aveva sospeso l’insegnante per venti giorni.

Il secondo provvedimento risale invece al 22 febbraio scorso: era stata accusata di aver schiaffeggiato una bambina di dieci anni. Per questo era stata sospesa per novanta giorni. In questo arco di tempo l'insegnante non ha ricevuto lo stipendio per intero, ma solo una quota alimentare. Lei continua a pronunciare sempre le stesse parole: «È stato puro accanimento, io non ho fatto del male a nessuno».

La vicenda non finisce qui. Il prossimo settembre infatti ci sarà una nuova udienza davanti alla giudice del Tribunale del lavoro. L’insegnante, assistita dai legali Elisabetta Mameli e Domenico Naso della Uil, dopo la prima sospensione aveva depositato il ricorso per chiedere l’annullamento del provvedimento. «Non ho avuto notizie invece in merito alla querela presentata tre mesi fa alla stazione dei carabinieri di San vero Milis per azioni di mobbing», conclude l'insegnante. Il dito era stato puntato contro il dirigente dell’istituto comprensivo di San Vero Milis, Alessandro Cortese, e contro la fiduciaria di plesso, l’insegnante Rita Guiso.

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