Una donazione di sangue negata al San Martino di Oristano a causa dell’omosessualità del potenziale donatore? Ne è convinto Andrea Pisano, oristanese residente ad Amsterdam, che questa mattina si era presentato al Centro prelievi cittadino per fare una donazione di sangue, ma, come lui stesso racconta sul suo profilo Facebook, il medico gli avrebbe detto: "Io non posso prelevarle il sangue perché non so che cosa lei faccia ad Amsterdam".

E va avanti: "Volevo mostrare le mie analisi fatte in Olanda per dimostrare che ero sano ma lui non voleva. Omofobia? Fate voi. Io l’ho sentita, e anche molto".

Immediatamente sui social è esplosa la polemica e dalla Assl in tarda serata è arrivata anche una precisazione ufficiale che dà una versione dei fatti differente, escludendo categoricamente che la donazione sia stata negata alla luce dell’orientamento sessuale del ragazzo.

"Si precisa che il candidato donatore del Centro prelievi dell’ospedale San Martino - si legge nel documento - non è stato ammesso alla donazione del sangue perché dal questionario compilato e conservato agli atti è risultato un motivo di esclusione dalla donazione".

L’azienda ricorda che il questionario è previsto dal decreto del ministero della Salute del 2 novembre 2015: "Si tratta quindi di un questionario in cui sono contenuti i requisiti di qualità e sicurezza per la donazione del sangue – vanno avanti dalla Assl – e nel caso in cui dal questionario risultino motivi di esclusione, il medico ha il dovere di non prelevare il sangue, per non pregiudicare la sua salute o quella del ricevente. Al tempo stesso è indispensabile che i potenziali donatori compilino con la massima sincerità il questionario, per non mettere a rischio la salute di nessuno". Infine l’azienda sottolinea che "né nel caso in questione né in nessun altro caso, è stato o viene richiesto al donatore l’orientamento sessuale, un elemento che è assolutamente ininfluente ai fini della donazione".
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