Alcune scuderie sono già state smantellate. E per la prossima Sartiglia non ci sono certezze. Effetto delle ordinanze di demolizione che, pur essendo un atto dovuto e inevitabile dopo l'inchiesta giudiziaria, rischiano di creare difficoltà a tutto il mondo della giostra.

I cavalieri, finiti nei guai, sono in un vicolo cieco: da un lato devono rispettare i provvedimenti ed eliminare gli abusi, dall'altro non sanno dove tenere i cavalli. Il problema nasce perché la maggior parte delle scuderie, realizzata nella zona Is Pastureddas, dietro via Ghilarza, via Ozieri e l'ex zuccherificio (quella che sulle carte del Puc è definita zona equus) ma anche a Pesaria si trovano tutte in aree classificate come agricole in base al Piano urbanistico comunale. Zone in cui la normativa regionale prevede limiti precisi per l'edificazione (il lotto minimo per costruire è un ettaro) che però nessuna scuderia rispetta.

Le aree sono più piccole e in alcuni casi non sono stati realizzati solo box per cavalli o depositi attrezzi ma vere residenze. Da qui i sequestri e adesso le ordinanze di demolizione che stanno arrivando nelle case di numerosi cavalieri. Nessuno contesta i provvedimenti, ma tutti cercano una soluzione per salvare la Sartiglia: tra la fine di settembre e ottobre molti iniziano a prendere i cavalli per prepararli in vista della giostra, ma quest'anno non si sa dove sistemarli. L'appello è che si riesca a risolvere questi problemi, dicono i cavalieri.
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