Aumentano gli infortuni sul lavoro e diminuiscono quelli mortali. Nei primi 7 mesi del 2017 gli infortuni nell'Isola sono cresciuti del 5,3% rispetto allo scorso anno.

In provincia di Oristano si registra un dato ancora peggiore, con una crescita del 6,5%.

Si è passati da 1.347 ai 1.460 del 2017. In compenso si segnala una riduzione nel numero di vittime del lavoro in Sardegna: dai 13 del 2016 a 10 del 2017.

In provincia di Oristano il calo è stato del 40 per cento; si è passati dalle 3 vittime del 2016 ad una sola in questi primi sette mesi dell'anno.

Diminuiscono sensibilmente anche le denunce di malattie professionali, a fronte di un calo nazionale del 2,8%, nell'isola la flessione e stata del 21% e del 12,5 in provincia di Oristano.

Il settore di lavoro maggiormente colpito rimane quello agricolo seguito dall'edilizia. Dalle 732 del 2016, si è scesi alle 640 dell'anno in corso.

I dati sono emersi nel corso della 67esima giornata per le vittime del lavoro, organizzata dall'Anmil, l'Associazione nazionale degli invalidi e mutilati del lavoro.

"Se concentriamo l'attenzione sul nostro territorio - ha detto nella sua relazione il presidente provinciale Anmil Giacomo Ranieri - notiamo che in Sardegna si registra una situazione ancora peggiore di quella nazionale con un aumento degli infortuni che supera il 5 per cento e che sale al 6,5 nella nostra provincia. Dunque non possiamo permetterci di abbassare la guardia, ma anzi è dovere di tutti noi, dalle istituzioni ai singoli cittadini, moltiplicare gli sforzi per rendere i nostri ambienti di lavoro sempre più sicuri, soprattutto oggi che il fenomeno infortunistico sta prendendo una piega per molti versi preoccupante, e che non possiamo sottovalutare".

Ranieri ha ricordato che esistono gli strumenti per rendere i luoghi di lavoro più sicuri e lo dimostrano le tante realtà lavorative virtuose che vedono la tutela dei propri dipendenti come un obiettivo primario. Per questo l'Anmil si appella da sempre innanzitutto ai datori di lavoro, primi e diretti responsabili della sicurezza, ma anche agli stessi lavoratori e, naturalmente, alle istituzioni, perché non manchi mai l'impegno politico su questo argomento.

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