Avrebbe dichiarato una residenza falsa per incassare i rimborsi chilometrici previsti dalla Asl di Oristano per raggiungere il luogo di lavoro.

Uno stratagemma che per 13 anni, precisamente dal 2006 al 2019, gli ha permesso di incassare  quasi 151mila euro. Soldi che adesso, però, dovrà restituire.

Al centro della vicenda il medico Antonio Ciccia, 64 anni, originario di Selargius e residente a Terralba.

Il risarcimento è stato disposto dalla Sezione giurisdizionale per la Sardegna della Corte di conti, con una sentenza depositata nei giorni scorsi.

I giudici contabili, con la presidente giudice Donata Cabras (consiglieri Tommaso Parisi e Roberto Angioni), valutati gli accertamenti svolti dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Oristano, e accogliendo la richiesta della sostituta procuratore Fabiana Olla, non hanno avuto alcun dubbio.

La corte non ha accolto le eccezioni dell'avvocato della difesa, Franco Pilia, che respingeva le accuse e chiedeva, in ogni caso, la prescrizione per una parte delle contestazioni.

Secondo quanto emerso dagli atti e dal dibattimento, Ciccia aveva ricevuto dalla Assl di Oristano l'incarico di eseguire prestazioni specialistiche nei poliambulatori di Ales e di Terralba. Ma secondo i giudici, il professionista aveva fatto figurare fittiziamente di essere residente prima a Tresnuraghes, poi, dal 2016, di essere domiciliato a Quartu Sant'Elena.

Dichiarazioni che sono state smentite dalle indagini della Finanza e della Polizia municipale. Sulla vicenda è in corso anche un procedimento penale.

(Unioneonline/l.f.)

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