Non ci sono stati problemi di ordine pubblico né atteggiamenti aggressivi dei cavalieri verso l'ex questore Aliquò. A ridimensionare le fasi finali della Sartiglia del 13 febbraio 2018 ci hanno pensato il capitano dei carabinieri Francesco Giola e il dirigente della Questura Pino Scrivo.

Il comandante della Compagnia e il vicequestore hanno testimoniato nel processo contro i componidori Antonio Giandolfi e Andrea Solinas e i compagni di pariglia Andrea Manias, Andrea Piroddi, Alessio Garau e Gianluca Russo (Giandolfi è accusato di oltraggio, agli altri è contestata l'interruzione di pubblico servizio per i controlli antidoping).

Rispondendo alle domande degli avvocati Adriano Sollai e Romina Marongiu (gli altri difensori sono Monica Masia e Carla Greggiu), il capitano Giola ha sostenuto di non aver visto nessun cavaliere che colpiva il camper in cui si stavano svolgendo i controlli. Il clima era un po' teso, la domenica prima c'era stato lo sciopero dei cavalieri ma non c'erano particolari problemi di allarme: "Ho sentito offese come "sei un maiale" e "ci stai rovinando la festa" dirette dal pubblico al questore Aliquò - ha ricordato - ma nessun atteggiamento minaccioso o aggressivo da parte dei cavalieri".

Quadro simile per Pino Scrivo che si trovava a su Brocciu, da lui ritenuta la zona più critica. "Dopo la corsa ho saputo che c'erano state contestazioni contro la polizia ma nessun problema di ordine pubblico - ha ribadito - Nei miei tanti anni di giostra i cavalieri non hanno mai creato disordini, anzi c'è sempre rispetto reciproco e collaborazione". Il processo prosegue il 22 gennaio.
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