Il rito sarà sempre lo stesso: un brindisi con mezzo bicchiere di Vernaccia se la stella sarà infilzata dal cavaliere.

Se invece il trofeo sarà d’oro perché preso due volte o verrà conquistato da un’amazzone a quel punto il bicchiere sarà pieno. Senza dimenticare i coretti da stadio con rime studiate ad hoc per coinvolgere il pubblico che assiste alla corsa. Questo per tutta la durata della giostra di Oristano.

In via Duomo non solo cavalli, bardature, applausi e rullo di tamburi: stanno per tornare anche gli “Ultras della Sartiglia” dopo due anni di silenzio a causa della pandemia. Sono i ragazzi che ormai da tanti anni, esattamente dal 2005, animano la corsa alla stella regalando tante risate al pubblico con performance preparate per l’occasione. Nulla insomma viene improvvisato e lasciato al caso: per loro ogni anno tanti applausi tutti meritati. Anche quest’anno saranno circa in venti, tutti amici e oristanesi doc: faranno festa proprio sotto la stella, nei gradini della cattedrale, con Vernaccia al seguito naturalmente, comparato nei giorni prima nelle cantine dell’oristanese.

Amanti della Sartiglia ma anche del Carnevale insomma. “Prima eravamo sicuramente di più - racconta Andrea Delogu, uno dei promotori dell’iniziativa, tanti anni fa - Tra figli e impegni di lavoro ora di meno. Ma non fa nulla: l’importante è esserci ancora oggi, divertirci e far divertire. Per noi sarà un ritrovo, visto che i vari impegni ci hanno portato a perderci. La Sartiglia ci riunirà ancora una volta. Questa è la cosa più bella. Quest’anno saremo presenti la domenica”. Gli Ultras della Sartiglia, che promettono coretti divertenti e anche qualche bicchierino di Vernaccia al pubblico, quello meno chiassoso, da sempre si presentano in via Duomo vestiti uguali: nella maglia il nome di ognuno di loro. Un marchio per essere riconosciuti. Anche questa è Sartiglia. Quest'anno più attesa che mai. 

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